come promesso il giorno della pubblicazione del post in cui vi ho parlato dell’ancoraggio, eccomi con un nuovo spunto di riflessione che penso possa essere importante per voi, amati lettori, che cercate una fonte di ispirazione per la vostra vita personale e professionale. Stasera voglio raccontarvi, di ciò che spesso accade quando vi trovate a conversare con un amico, un parente, un conoscente oppure con un collega. Quante volte al giorno d’oggi siamo stressati, travolti dall’ansia che inevitabilmente scaturisce da obiettivi personali oppure che ci sono stati prefissati dal nostro capo. In questi casi, quando le persone con cui parlate sono prese da una sensazione di ansia e dalla confusione e hanno delle convinzioni non proprio edificanti, entrano in uno stato non utile. Dicono “voglio quella cosa ma non so come fare” oppure “devo raggiungere quel risultato e mi manca una strategia o un piano d’azione”. All’inizio ho detto “che possa essere fonte di ispirazione per voi”! Ebbene si, perché ciò che vi sto per dire può essere fatto su di voi e quindi portavi dei benefici, oppure può essere fatto da voi su delle persone con cui vi rapportate in un certo momento della giornata e portare dei benefici. Veniamo al concreto… Le ansie o le confusioni a cui mi riferisco, non sono altro che convinzioni limitanti a cui il nostro cervello è sottoposto perché spesso e volentieri non crediamo nelle nostre capacità, o semplicemente ragioniamo per stereotipi, allora veniamo comandati dall’ormone che causa stress, il tanto odiato Cortisolo. Questo caro amico, spesso ci allontana dal nostro focus e allora l’unica soluzione è controllarlo. Non servono grandi imprese, dal mio punto di vista, basta pensare, ragionare, bere un bicchiere d’acqua, sciogliere i muscoli e chiudere gli occhi rilassandosi per qualche minuto. Ora…Come potete aiutare persone che pensate abbiano convinzioni limitanti, oppure esplicitamente vi dicono che “non raggiungerò mai quell’obiettivo”, “non riuscirò mai a imparare una certa cosa”. Ecco, ciò che di più sbagliato potete fare e rispondere “certo che ce la farai”. Questo tipo di risposta, che può sembrarvi utile e di supporto, in realtà non porta a pensare, bensì a rimanere fermo sulle sue convinzioni…perché? Semplice, non state stimolando il suo cervello a trovare delle soluzioni. Strano, ma vero, quella persona rimane sempre focalizzata su quello che ritiene un problema. Quando siete di fronte a una persona che manifesta tutto ciò, quello che dovete fare sono domande giuste. La domanda stimola sempre, se fatta in modo giusto, il cervello al ragionamento. Non mi stancherò mai di dire, che le risorse che spesso cerchiamo all’esterno, in realtà le abbiamo dentro. Non sai dove? Scava, perché le troverai. Quello che dovete fare e semplicemente chiedere “Che cosa vuoi imparare?”, “A che livello vuoi imparare quella cosa?”, “Quali sono le risorse che hai a disposizione ORA, per raggiungere quell’obiettivo? “C’è qualcuno che ha raggiunto quell’obiettivo?” o “Quali sono le azioni che quella persona ha messo in atto per arrivare a quel punto?”. Per come la vedo io, questi sono solo alcuni esempi di domande giuste che potete fare per supportare l’altro, e anche voi stessi. Su voi stessi, provate a fare così. Prendete un bel pezzo di carta bianco, pulito, intonso e cominciate a scrivere. Fate brainstorming. Il segreto e far lavorare il cervello. Non fermatevi alla risposta automatica bensì andate oltre. Il vostro cervello e voi stessi siete un pozzo profondissimo di risorse che vanno solo tirate fuori nel modo giusto. Sembra semplice è vero, però pensa un attimo…Che vantaggio ne trai a pensare ciò che pensi e a rimanere fermo in una posizione di stallo? L’aereo quando va in stallo a un certo punto precipita. O le tue convinzioni limitano il tuo mondo o lo ampliano, quindi….Accendi i motori e riprendi a volare…. Quello che vuoi è li che aspetta solo te :). A presto. Gianluca