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Persone emotivamente intelligenti

Persone emotivamente intelligenti

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Tutto l’apprendimento ha una base emotiva” diceva il buon Platone.

Partiamo da questo assunto per comprendere come diventare persone emotivamente intelligenti. Ricordiamoci anche che di questi tempi l’intelligenza emotiva è un fattore chiave che sta mancando in molti ambiti.

Oggi infatti, non voglio scrivere il solito articolo, benché si parlerà di un tema che riguarda anche il lavoro e le aziende. Oggi voglio parlare alle persone in generale e a voi che leggete.

Secondo voi cos’è l’intelligenza emotiva? Sulla rete ci sono trilioni di articoli, tesi, ipotesi e pubblicazioni. Si fanno corsi di intelligenza emotiva, e molti di essi online…ma con scarsi risultati dal mio punto di vista.

L’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è una pratica, che dovrebbe attuarsi nel quotidiano. Le persone emotivamente intelligenti sono coloro che svolgono questa pratica. “Elementare Watson” direbbe il detective Holmes. Però forse tanto elementare non è.

Le persone emotivamente intelligenti portano avanti un allenamento costante. Non si nasce così ma lo si può diventare applicando alcune buone norme. Non si parla di regole ma di pratiche che possono addirittura trasformare il modo in cui appari a te stesso e agli altri.

La persona emotivamente intelligente di per sé è una persona che sta bene in primis con se stessa, in secundis con gli altri. Inoltre gioisce dei propri successi ed è capace di non provare invidia per quelli degli altri. L’intelligenza emotiva va appresa e poi praticata per non perderne i pezzi.

Inoltre è la capacità di provare e gestire le proprie emozioni. Non solo, è anche la capacità di riconoscere le emozioni quando stanno arrivando, andando a braccetto con la consapevolezza. In più è anche la capacità di controllare le proprie reazioni emotive.

L’ultimo aspetto è spesso il più difficile. Ci sono alcuni fattori che si mettono in mezzo. L’istino, l’irrazionalità, il contesto, le persone, ciò che ci è successo. Come vedi l’elenco è lungo.

Ti starai chiedendo come combattere tutti questi nemici? E’ un buon punto di partenza e sono qui per risponderti. Partiamo.

Consapevolezza? Si grazie

Direi anche volentieri. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere e manifestare quando proviamo qualcosa. Altrimenti le persone come faranno a capirci ed eventualmente aiutarci. Troppo spesso ci chiudiamo come un riccio che si sente indifeso tra le mani di essere umano. Mostriamo i nostri aculei, pronti a pungere chi tende verso di noi la sua mano.

Purtroppo è un’epoca in cui è diventato arduo aprirsi. Siamo pieni di paure e ansie. Forse abbiamo paura anche di essere giudicati, ma spesso esprimere ciò che proviamo può finalmente essere la chiave per una trasformazione. In primis la nostra evoluzione verso una persona in grado di manifestare ciò che sente. Questo è un primo passo importante.

Come le esprimo? Beh inizia lasciandole arrivare alla zona del corpo interessata. Può essere allo stomaco, può prendere tutto il corpo con la sua energia e così via. Poi il primo passo per portarle fuori è scriverle. Anche se sei solo o sola.

Questo vale per emozioni negative e positive. Riconoscerle serve per capire che esiste la doppia faccia della medaglia. Le emozioni negative tenute dentro logorano e sono proprio queste quelle più difficili da manifestare, perché spesso si pensa che si violi la propria privacy.

Prendere consapevolezza però significa anche capire che ci potrebbero essere persone vicine per parlarne. Infatti la consapevolezza apre anche la nostra mente alle risorse che abbiamo disponibili (qualsiasi siano, immateriali e non).

E le persone emotivamente intelligenti nei confronti degli altri?

E’ una domanda che ho messo come titolo per darle rilevanza. Nel lavoro e nella vita questo aspetto è fondamentale perché racchiude la sfera importante del dialogo. Non basta solo avere consapevolezza e riconoscere le emozioni. Quante volte portiamo la sfera emotiva nel lavoro? Quante volte le emozioni che proviamo nella vita privata influenzano le nostre prestazioni professionali? Come le emozioni che proviamo e il modo in cui le gestiamo, influenzano le scelte che facciamo?

Insieme alla domanda presente nel titolo ne ho scritte altre tre importanti per racchiudere tutti gli ambiti generali della nostra vita. Provo a rispondere rispettando l’ordine partendo dal titolo.

Chi riesce a controllare bene le proprie emozioni, spesso riesce a mettere in gioco un dialogo più costruttivo. Presente uno dei miei precedenti articoli “Due competenze per avere relazioni migliori“. Un dialogo fatto di raziocinio, di ascolto verso l’altro. Attenzione, stiamo parlando specificatamente della sfera del dialogo. Questo aspetto comprende anche le parole che utilizziamo e il modo in cui queste poi ci influenzano. Infatti, questi due specifici aspetti contribuiscono a renderci più socievoli, a stringere rapporti più empatici. Utilizzare frasi e parole non tossiche ci fa stare meglio e automaticamente ciò aiuta la relazione. Relazione che può essere personale e professionale. Vi è mai capitato di sentirvi contro tutti, sia sul lavoro che nella vita? Bene, allora chiedetevi se è solo “colpa” degli altri, oppure anche tu sei complice della situazione.

Nel lavoro?

Le persone emotivamente intelligenti, vivono spesso anche il lavoro nel migliore dei modi. Sono quelle persone che risultano apprezzate da tutte. Frasi come “tutti gli vogliamo bene“, “tutti lo stimiamo“, sono espressioni tipiche di persone che hanno riconosciuto in qualcun altro un partner. Una persona affidabile, che sa ascoltare, inclusiva. Una guida nelle situazioni più difficili. E’ la fattispecie tipica del leader emotivamente intelligente. Oggi chi guida un gruppo ha bisogno di conoscere e coltivare questa caratteristica. Stessa cosa vale per te stesso. Chi riceve frasi così naturalmente è una persona che ha lavorato prima su se stessa. E’ un gioco di riflesso, un pò come i neuroni specchio.

E nella nostra vita personale?

Attenzione alle emozioni. Le emozioni creano stati d’animo. La differenza tra queste due sfere sembra simile ma è ben diversa, specie in termini di durata e intensità. L’emozione dura molto meno. Spesso coincide con un attimo poi si dissolve, rilasciando i suoi ormoni che arrivano al nostro cervello. Questi poi viaggiano nel corpo, facendoci sentire in un certo modo.

Gli stati d’animo incidono sulla nostra persona. Possono durare ore, giorni, mesi. Qui dobbiamo essere bravi a gestirli, specialmente gli stati d’animo “negativi”. Ciò perché in base a come ci sentiamo spesso prendiamo le decisioni, e molte di queste potrebbero essere importanti e avere conseguenze sulla nostra vita. Conseguenze che incidono in malo modo su noi stessi, sulle nostre relazioni e la nostra socialità.

Qui le persone emotivamente intelligenti, sono quelle che riconoscendo il proprio stato d’animo hanno provato a capirlo. Lo hanno accolto e accogliendolo hanno cercato le risorse per uscirne. Non si sono fatte stravolgere ma hanno visto una vita di uscita. La luce in fondo al tunnel.

Dal punto di vista neuro scientifico hanno creato le situazioni per generare ormoni positivi sull’organismo. Dal punto di vista neuro linguistico potrebbero aver vinto alcune convinzioni limitanti. Convinzioni che lasciano nello status quo.

Chiudiamo in bellezza

Per fare un’auto analisi preliminare sul vostro livello di intelligenza emotiva, considerate 3 aspetti:

La capacità di dare e ricevere feedback: quante volte nella tua vita professionale e personale hai pensato che ci sono persone che non ascoltano o che schivano ogni critica? Pensa anche se lo fai tu.

La capacità di condividere: ci sono persone che fanno parte della tua vita particolarmente introverse, meno ematiche. Pensa anche a te stesso. Come ti vedi?

La capacità di costruire relazioni: le relazioni della nostra vita sono importanti, specialmente nel momento delle scelte.

Vivete la vostra vita prendendovi cura di voi stessi, vivete una vita quanto più salutare possibile e circondatevi di persone che fanno bene a voi.

Essere persone emotivamente intelligenti infondo può sembrare una cosa estremamente difficile, ma se si percorre il viaggio piccole tappe si possono raggiungere grandi traguardi.

 

Hai domande? Vuoi approfondire alcuni aspetti? Eccomi…

Liberi di lasciare commenti. Al prossimo articolo e a settimana prossima.

Gianluca

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