Eccoci ritrovati con il consueto appuntamento della rubrica Think&Act che, come sempre, vi da strumenti di utilità per crescere personalmente e nel lavoro. Oggi si apre e si chiude il cerchio sul tema degli obiettivi, che in parte si è avuto modo di leggere nei precedenti articoli. In questo articolo si entra nel dettaglio delle fasi per costruire un obiettivo ben formato, racchiudendo temi spendibili nel lavoro e nella vita privata.
Un punto di inizio
Anche sul tema degli obiettivi, si sono scritti molti saggi e libri. Il padre di tutti i libri è “Coaching” di John Whitmore riconosciuto come il fondatore di questa disciplina, nata molti anni or sono in America. Oggi il coaching riveste un ruolo sempre più importante nella vita personale e delle aziende. Quelle realtà che raggiungono performance alte, e che si realizzano attraverso un ambiente di lavoro sano per le persone, mettono radici solide per il futuro. Inoltre sono ambienti che influenzano positivamente la vita di tutti i giorni, quella personale. Lavorando in un ambiente salubre e orientato ai cambiamenti, le persone sono stimolate a fare altrettanto nei loro aspetti personali. Per questo oggi si vedranno le fasi per costruire un obiettivo ben formato.
Partiamo dal presupposto che “quando voglio, ho performance migliori di quando devo“, sempre per citare John Whitmore nel suo famoso volume. Non si fraintendano le performance, come termine legato solo al mondo lavorativo. In ogni cosa che facciamo si realizza una performance. Quindi si legga questa parola nel senso più generale del termine.
Esempio facile: Se non ho voglia di andare in palestra quel giorno, in che modo mi allenerò? I muscoli il giorno dopo mi faranno male come quando mi sono allenato al massimo? Io non credo…e voi?
Obiettivi finali e di perfomance
Prima di addentrarsi nelle fasi, si tenga a mente un punto importante. Gli obiettivi possono essere “finali” o di “performance“. Qual’è la differenza? L’obiettivo finale riguarda il risultato desiderato finale e di rado è qualcosa direttamente sotto il nostro controllo. L’obiettivo di performance invece, identifica il livello raggiunto e in particolare ciò che, se raggiungi, ti darà più probabilità di arrivare al risultato finale. A differenza del primo, qui ci troviamo nel campo del controllo diretto. La performance e la misurazione dei progressi è più collegata alla nostra persona. Per iniziare con il piede giusto è necessario mantenere un focus su entrambi. Infatti l’obiettivo finale ci aiuta a pensare in termini di lungo periodo. Con l’obiettivo di performance si entra nel dettaglio.
Quali sono gli attributi di un obiettivo ben formato?
L’obiettivo è per sua natura qualcosa di intangibile all’inizio, pertanto dobbiamo essere bravi a pianificare e tenere alta la motivazione. Per fare ciò, ci vengono incontro alcuni attributi che un obiettivo ben formato deve avere. Senza queste caratteristiche essenziali, molto probabile che non ci sia speranza o motivazione.
Tutti noi abbiamo dei sogni, quelli nel cassetto. Spesso succede che del cassetto però, non troviamo la chiave, e chissà per quale “congiuntura astrale”, pensiamo di non riuscire a ottenere nulla e mandiamo tutto all’aria.
La situazione può cambiare in molti casi e tutto ovviamente parte da noi. Si ricordi che tutto ciò che ci circonda esiste perché qualcuno lo ha pianificato ma soprattutto voluto. Perché per tanti dovrebbe essere diverso?
Gli attributi in breve
Per questo motivo il primo attributo dell’obiettivo risponde al termine “Specifico”. Ebbene sì, quando di parla di Obiettivi ben formati tutto si può fare tranne che rimanere vaghi. Definisci allora che cosa vuoi davvero, c’è qualcosa in particolare? Un fatturato da raggiungere? Un numero di clienti da soddisfare? Un obiettivo di crescita? Per entrare in tema aziendale.
Il secondo attributo è “misurabile”. Anche qui, devo capire come saprò se ho raggiunto un risultato. Otterrò qualcosa in particolare a livello materiale o morale? Posso definirne un risultato? Un numero? Una quantità?
Il terzo è “Accessibile”. Di cosa stiamo parlando esattamente? Cosa possiamo fare con le nostre risorse a disposizione.
Il quarto attributo molto importante è “realistico“. L’obiettivo ben formato è diverso dal sogno, benché si parli anche di obiettivi sogni ovvero la vision, il futuro desiderato, il grande perché. In buona sostanza l’obiettivo che sto costruendo deve essere qualcosa che posso effettivamente raggiungere. E’ impossibile pensare, a meno di eventi eccezionali che un’azienda un anno fatturi 500K e l’anno dopo 5 Milioni. Mi sembra chiaro il concetto!
L’ultima caratteristica essenziale è che l’obiettivo sia “Time Framed” come dicono gli americani o inglesi che dir si voglia. Ossia la meta deve essere racchiusa all’interno di un arco temporale. Questo è importante per due motivi: il primo perchè altrimenti non sarebbe realistico molto probabilmente. Il secondo, perchè il tempo definito funge anche da spinta motivazionale se ci pensate. Ovviamente qui entra in gioco anche l’autocontrollo inteso come controllo delle emozioni. A volte l’aspetto del tempo è legato anche a fattori di ansia che emergono, quindi attenzione anche a questo lato della medaglia. Pianificate, decidete bene le azioni che dovete mettere in pratica. Fate una auto analisi e vedrete che tutto scorrerà per il meglio. Ciò vi aiuterà a gestire meglio anche gli imprevisti.
E le fasi di costruzione dell’obiettivo ben formato?
Dipendono in larga natura dagli attributi dell’obiettivo stesso, che abbiamo appena visto. Le fasi funzionano se ci poniamo un obiettivo che ispira. Di solito alcune persone si affidano a un coach, che può essere la lampadina che si accende nel buio. Altri, come è lecito che sia, si affidano alla tecnica del self help (e qui bisogna essere bravi).
In entrambi i casi una delle prime fasi utili per creare un obiettivo ben formato è quello di capire effettivamente quali siano i propri valori. Questo vale per le persone che per le aziende. Le aziende sono fatte di persone con devi valori, l’azienda ha dei valori fondanti sulla quale è stata creata. Si cerca di trovare dei punti di intersezione e sulla base di valori condivisi creare obiettivi ben formati. Quindi, ricordate la parola “valori” l’importanza della loro definizione.
Un’altra fase molto importante è quella del Focus. Una volta definiti i nostri valori, cosa vogliamo raggiungere, secondo gli attributi descritti prima, andiamo sul “Focus“. Si mantenga un focus positivo. Si tolga il non dagli obiettivi. Il focus è come una lente comandata anche dalla nostra mente. Dobbiamo trovare la calibratura giusta, e mettere bene a fuoco quello che vogliamo o che abbiamo deciso di ottenere.
Come dice sempre John Whitmore nel suo famoso libro citato prima: “tendiamo a ottenere ciò su cui ci concentriamo. Se temiamo il fallimento, siamo concentrati sul fallimento e sarà quello che otterremo“. Esprimiamo quindi l’obiettivo in termini positivi. Il cervello, come ho scritto in alcuni dei miei articoli, mal digerisce il NON come parola, soprattutto quando ci si impone delle cose, o si fissano obiettivi che dobbiamo raggiungere. Le parole contano, così come il peso che gli si da e l’ordine in cui vengono dette.
Cosa è utile fare
Abbiamo quindi attraversato tre fasi chiave per la costruzione di obiettivi ben formati. La prima fase è quella della definizione degli attributi. Aggiungo che in molti casi sarebbe meglio scrivere, o meglio tradurre, gli attributi in step dell’obiettivo. Scrivere aiuta a cementare la convinzione e la motivazione. Anche dal punto di vista aziendale, scrivere gli obiettivi è buona norma. Sia che essi siano numeri, o risultati e così via.
Le altre due fasi le abbiamo viste nel paragrafo precedente, molto importanti anch’esse. Aggiungerei quindi la fase di “Esecuzione”. Si mettano in pratica le azioni specificate nella fase degli attributi. L’unico modo per raggiungere qualcosa è iniziare da un punto. La fase di esecuzione permette di aggiungere un’ultima fase importante, ovvero quella dello “Step Back” come lo chiamo io. Ogni qual volta completo uno degli obiettivi intermedi, mi accingo a raggiungerne un altro. La fase dello step back è utilissima nel momento in cui, per ogni fase guardo ciò che ho fatto bene, ciò che avrei potuto fare meglio. Guardo ciò che ho fatto bene per portare soprattutto gli aspetti positivi nella fase successiva.
Gli obiettivi ben formati sono un argomento importante, di attuazione non immediata. Come per altri aspetti anche su questo bisogna diventare bravi. Ci va allenamento! Nelle aziende porre obiettivi significa spesso riunirsi intorno a un tavolo e fare il palio con diverse dinamiche di team, della gestione del meeting, dei valori condivisi e non.
Queste descritte però sono le fasi per costruire un obiettivo ben formato. Ci sarebbero alcuni punti che meritano ulteriore approfondimento. Sarà bello però poter rispondere a vostre eventuali domande. Ovviamente siete liberi di commentare e di lasciare un feedback.
Al prossimo articolo!
Gianluca