Come trovare e realizzare lo scopo.
Tanto si è speso, anche in questo blog, sul tema degli obiettivi ben formati e della loro importanza nella definizione di un percorso fattibile e sostenibile per team e aziende. Definire un obiettivo aiuta a trovare e definire i passi giusti da compiere, e in molte misure a dare la giusta motivazione. E se gli obiettivi non fossero la sola base per mettere nero su bianco ciò a cui aspirare concretamente?
Gli obiettivi ben formati sono importanti, ma per quanto lo siano, devono rappresentare l’input dal quale partire, anche in ottica strategica. Ciò però su cui è necessario porre attenzione, riguarda la necessità delle persone di raggiungere uno “scopo“.
Questa parola così breve sta risultando altisonante, specialmente nel mondo del lavoro moderno dove si pone sempre maggiore attenzione a temi sociali e ambientali. Trovare e realizzare lo scopo, è una chiave di volta che potrebbe implicare la durata del rapporto di lavoro e le relazioni tra le persone dell’ecosistema. Infatti lo scopo, o purpose come lo chiamano gli inglesi necessità un’analisi più in profondità e di azioni concrete.
Far capire quale sia lo scopo, genera nelle persone un’energia differente, perchè le persone che lo comprendono hanno maggiori chances di partecipare attivamente alla vita aziendale. Non a caso, quello di far comprendere lo scopo è un compito che dovrebbe partire dal management con il supporto dei valori fondanti l’azienda. Se il management riesce nell’intento è probabile che la vita aziendale sia più lunga.
Una premessa…
Per fare questo si parte dal presupposto, come anche scritto nel mio libro “riprogrammare i dipendenti“, che concentrarsi come è stato fatto per anni solo sulla creazione di profitto (considerato come unico valore) sia un errore irripetibile. Va bene soddisfare le aspettative di chi nell’azienda investe. E’ pur vero che per qualcuno che investe esistono persone che il valore lo creano davvero.
Per valore intendo quello della creazione di un asset tangibile, ma anche di un senso, uno scopo, il “purpose“. Quella materia intangibile che tanto fa bene alla psicologia di chi ogni giorno varca la soglia dell’ecosistema a cui partecipa. La vita è troppo breve per fare un lavoro che non piace o per il quale è difficile comprenderne il fine.
Forse questo è anche uno dei motivi per il quale oggi il mercato del lavoro sta radicalmente cambiando, e per il quale facciamo fatica a comprenderne le cause.
Infatti, per il management una delle più grandi sfide da cogliere è trovare il giusto bilanciamento tra la creazione di valore e il benessere delle persone che lavorano all’interno dell’azienda. Trovare quindi non solo il valore aggiunto, bensì quel senso superiore per il quale la persona che lavora deve costruire il suo futuro professionale in quell’ecosistema.
Quali sono i passi da compiere?
Il primo passo, per come realizzare e trovare lo scopo, è quello di mettere le basi per la trasformazione del vostro ecosistema. Coltivare le soft skills, sempre importanti, costruire team eterogenei e provare a pensare a come dovrebbe funzionare il sistema del quale si fa parte, pensando ai miglioramenti e allo sviluppo di soluzioni chiave.
Il primo passo deve essere accompagnato dalla costruzione di una cultura aziendale. Quella cultura nel quale ogni individuo abbia accesso al suo potenziale. Per potenziale si intende anche la libertà di espressione di quelle idee, che potrebbero cambiare il destino di un processo. Il potenziale che porta tanta innovazione a una situazione rimasta per troppo tempo in fase di stallo. Quest’ultimo aspetto anche a condizione che si ri-determinino gli equilibri di un intero ecosistema. Il tutto per creare valore e scopo a lungo termine, per le persone che lavorano in azienda e le persone all’esterno che decidono di dedicarci le loro attenzioni, mentali ed economiche.
Solo per questi due motivi, diventa importante l’attività di formazione. Come ho scritto nel mio recente articolo a pagina 40 della rivista n.17 di FORME (cliccando sul link potete leggere l’articolo), è necessario focalizzarsi su una formazione più umana e meno tecnica (ovviamente importante ed essenziale).
Senza la formazione umana e un lavoro importante sulla psicologia delle persone, il prodotto è niente. Spesso l’output è conseguenza dell’input.
Per questo è diventata molto importante la collaborazione tra le diverse parti aziendali, non solo per incentivarne il miglioramento della performance (da sempre il primo tassello), ma per far emergere anche le qualità individuali. E questo proprio per l’importanza di costruire team con personalità e competenze eterogenee.
In uno dei miei articoli di blog, ho spiegato l’importanza di avere relazioni migliori e anche quanto è importante acquisire le competenze da coltivare per migliorare le relazioni stesse. L’uomo è fatto per collaborare, per cercare stimoli e per migliorarsi. Costruire relazioni solide aiuta a migliorare, innovare e crescere.
A parole sembra facile, ma ciò che è necessario, è un approccio finalizzato alla ricerca del “perché”. Le persone che varcano la soglia aziendale lo fanno con più incentivo se sanno il perché. Se lo percepiscono capiscono il significato più grande di ciò che svolgono. Lavorare su temi come i valori, effettuare sessioni in cui viene incentivato il lavoro di gruppo, capire le diverse visioni, può aiutare le aziende a capire su quali fattori porre leva.
Questo articolo è stato breve ma volto a creare una coscienza su come trovare e realizzare lo scopo. Lo scopo insieme agli obiettivi ben formati rappresentano un’ottima base sulla quale costruire strategie vincenti e importanti. Una formazione più rivolta agli aspetti umani significa dare l’opportunità alla propria azienda di aggiungere crescita esponenziale al proprio patrimonio, soprattutto umano.
A presto!